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Riflessioni elettorali
28/05/2019 di Maria Medici
I risultati italiani delle elezioni europee hanno messo in fibrillazione un po’ tutti i partiti. Non solo quelli che hanno perso clamorosamente (M5S) o quelli che hanno nettamente vinto (Lega), anche gli altri, a cominciare dal Pd che ha fatto una buona rimonta ma che ora si trova davanti alla questione di come spendere questo risultato per non perderselo per strada, capaci come sono loro.

Oppure Fratelli d’Italia, a cui è andata bene ma resta una specie di fotocopia della Lega, adatta per quelli che proprio non se la sentono di votare gli ex scissionisti del Nord, che una volta volevano defecare sul tricolore e che ora baciano i rosari e inneggiano alla Patria. Comunque la Meloni già sogna una alleanza di governo nero-verde per il futuro. Poi c’è Forza Italia del redivivo Berlusconi che non è più l’unto del Signore ma è convinto di essere “l’ago della bilancia del destino” del Centrodestra anche se da quelle parti c’è oggi il tutti contro tutti e forse la fatale resa dei conti. Fatale resa dei conti che, in perfetto stile grillino-politburo sovietico, non si capisce se ci sia o no dalle parti di Casaleggio & Co.
La batosta però c’è tutta quanta e in molti hanno fatto notare come il famoso “cambiamento” in effetti ci sia stato, nel senso che Lega e M5S si sono scambiati i rispettivi risultati elettorali delle politiche scorse con quelli delle europee di domenica. Vai a dire poi che non c’è intesa tra Salvini e Di Maio. Gli altri, poveri loro, si sono dimenticati, a parte la Bonino, che in Europa vige la soglia di sbarramento e quindi amen. A livello europeo i sovranisti conticchiano un po’ di più ma neanche tanto, poiché restano solidi i due blocchi tradizionali dei popolari e socialisti, più i liberali e i verdi, ambedue in ascesa. Insomma, a conti fatti, gli europeisti hanno la maggioranza schiacciante in Parlamento.
A vincere, comunque è il solito partito dell’astensione dato che solo la metà degli elettori si è recata alle urne, ma la cosa praticamente non fa notizia, anche se, a onor di logica, ciascun partito dovrebbe fare i conti con la metà del risultato ottenuto: Lega al 17%, Pd al 12% eccetera. La percezione che si ricava al bar (vero termometro politico della società liquida) è che vincitori o sconfitti sono tutti maramaldi e che gli italiani sono dei fessi, per non dire peggio. Ora tutti i politici di buona volontà dovranno rimboccarsi le maniche per lavorare affinché all’Europa come casa comune ci possano credere anche i cittadini.
Commenti:
29/05/2019 00:43:45 di cleliaConcordo pienamente con questo commento bonariamente sferzante e ironico. Proporrei a tutti i partiti l'obbligatorietà per i cittadini, del voto, diritto -dovere per ottenere il quale tante persone hanno immolato la vita!
29/05/2019 10:06:35 di ElenaAnalisi corretta. L'astensionismo è il male di questa povera Italia e, credo, a maggioranza "donne"....
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