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Ultimatum alla Terra

21/06/2019 di Maria Medici

La fotografia che mostra una muta di cani correre in una specie di immensa pozzanghera ha poco di curioso e merita una riflessione molto seria. I ghiacci si stanno sciogliendo ad un ritmo preoccupante.



I primi a farne le spese sono i popoli che nel ghiaccio vivono da sempre. Ma domani toccherà a tutti noi che col ghiaccio oggi ci freddiamo le bevande. Il ghiaccio che si scioglie vuol dire miliardi e miliardi di tonnellate di metri cubi d’acqua dolce (che è quella che beviamo ed è indispensabile alla vita) riversati negli oceani. Se dovesse andare avanti così, domani addio Venezia o addio ai Paesi Bassi, tanti per citare due esempi di una catastrofe da anni annunciata e su scala planetaria.

In tanti davanti alla missione che si è data Greta, la ragazzina scandinava che si è fatta portavoce dell’allarme sul clima nel mondo, hanno fatto spallucce, come dire “che vuole questa? perché non pensa a studiare?”. C’è pure chi l’ha insultata o ha fatto e continua a fare dell’ironia di basso conio su di lei. Siamo imbecilli e disgraziati, noi adulti, non ci rendiamo conto che una missione, forse l’unica, che abbiamo, è quella di preservare il mondo che ci è stato donato per le generazioni che verranno.

Ma noi, a cominciare da chi ci governa, che poi fa quello che vuole la maggioranza dei cittadini, ce ne infischiamo di questo compito, pensando al benessere immediato, ai ritorni in termini di dio quattrino. Stiamo lì a fare beghe su beghe, impiegando mesi, anni, per prendere mezza decisione su come poter arrestare questa catastrofe prossima. Un modo futuro stravolto da mutamenti che significheranno potenziali guerre, conflitti fra le nazioni, migrazioni di massa che, al confronto, quella di oggi apparirà ridicola.

Accogliamo oggi la notizia che nella Groenlandia meridionale si sono cominciate a coltivare le patate. Che aspettiamo ad allarmarci seriamente? Lo faremo quando il vino lo produrrano non più gli italiani e i francesi ma i norvegesi e gli islandesi? In quel giorno di sicuro, però, saranno rimasti in pochi ad aver voglia di brindare.

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22/06/2019 21:51:49 di Maria Luisa
Sono particolarmente sensibile per tutto ciò che riguarda l'ambiente, ho perso un figlio, la causa della sua morte gli alimenti. Al profitto scellerato non c'e nessuna politica che possa fermarlo. Molti governi sono coinvolti.




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