Il titolo è un omaggio ad un vecchio film di Almodovar ma il legame con la scanzonata commedia spagnola finisce qui. Il livore che circola attualmente è arrivato ad un tale grado o de-grado che gli individui, cooptati in masse, sono capaci di crocifiggere il “nemico” a colpi di tastiera o di urla dissennate.
Particolare preferenza nell’attaccare il prossimo che non la pensa come te con l’intento di annullarne la dignità, sembra sia quella nei confronti delle donne.
Nei confronti di Greta, che si è fatta portavoce del disagio e della paura dei futuri abitanti del pianeta, si è scatenata una ondata di risentimento che, non per pudore ma semmai per timore di essere a loro volta linciati, si è limitato alle fattezze fisiche, alla fisiognomica di chi ha poca pazienza o capacità di ascoltare discorsi e preferisce dedurre dai volti e dalle espressioni l’intelligenza altrui. Donna e ragazzina, un binomio perfetto per scatenare la repressa misoginia di tanti uomini e donne.
Alla capitana Carola è stato indirizzato un articolato campionario di cattiverie, specie a sfondo sessuale (evidentemente da chi il sesso lo considera un’arma), condite con i peggiori luoghi comuni sugli africani e sulle presunte intenzioni delle donne che non sanno stare al loro posto. Un comportamento che è l’altra faccia della medaglia di quelle forme di violenza fisica e sessuale che puntano ad annullare l’altro, cancellarne l’umanità, ridurlo a “cosa” di proprietà o frutto di rapina.
Quale differenza fra chi pensa che il sesso sia la giusta punizione per Carola e chi attua violenza sulle donne utilizzando il sesso?
Donne contro donne. Le donne sono spesso in prima fila a gridare “baldracca”, “fatti violentare dai negri di m...”, come troppe donne sono ancora in prima fila a difendere i loro maschi violenti, giustificandone i comportanenti. Fatte le debite differenze, queste donne andrebbero aiutate, ma aiutate veramente.
Chi andrebbe condannato è chi istiga questi comportamenti degradanti perché attenta al senso civico e all’umanità. La politica può avere questo potere, attraverso le parole, i discorsi, i climi di paura costruiti ad arte.
Le donne sono le prime vittime naturali di questa caccia all’avversario combattuta a colpi di degrado dell’altro e di se stesso.
L’urlo della folla violenta e l’aggressione a sfondo sessuale (perché anche le offese verso Greta, la sua presunta bruttezza o stranezza “fisiognomica” finiscono per attenere alla sfera della sessualità, dell’attraente o ripugnante) sono le armi che negano l’altro in quanto individuo. La peggior regressione che si possa immaginare in una società civile.
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05/07/2019 12:32:45 di MirellaMi vergogno di fare parte di questa società che si scaglia contro due donne senza valutare il loro operato. Una giovanissima si batte per la sopravvivenza del pianeta e l'altra per la sopravvivenza dei migranti.
Il mio motto purtroppo è l'ignoranza seppellira' il mondo al contrario di ciò che disse Tolstoj che la bellezza l'avrebbe salvato.06/07/2019 13:13:38 di IoC'è chi fa pedalare gli altri e chi decide chi deve ospitare gli altri . La democrazia è donna .06/07/2019 18:10:46 di cleliaOrmai, non mi stupisco più di niente:sono molto sconfortata, anche dai commenti che sento nei negozi, per strada e mi sento un'alimentazione. 06/07/2019 21:56:07 di AntonioE'di gente così che ha bisogno la nostra società.Persone che ci sono e la trovi quando servono.
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