Maria Medici, Blog di Attualità
Maria Medici

Articoli



Notizia

Beata ignoranza

12/07/2019 di Maria Medici

I risultati delle prove Invalsi (acronimo che sta per Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) relative agli studenti di terza media dipingono un quadro preoccupante.



Seppure si registrano rispetto al passato lievi progressi in italiano, matematica e inglese, molti ragazzi (il 35%) non sono in grado di comprendere complessivamente un testo di media difficoltà. Inoltre, emerge l’annoso divario geografico. I dati parlano chiaro: se al Nord il punteggio globale è significativamente superiore alla media e al Centro è nella media, nel Meridione risulta essere significativamente inferiore.

Mi soffermo sul dato relativo alla comprensione del testo. La scuola fa ancora troppo poco o agisce nella direzione sbagliata? Troppo tradizionalista nei metodi e nei programmi? Troppo avanzata rispetto ad una società arretrata? La scuola ha certamente le sue responsabilità ma essa non opera in una bolla di vetro; la scuola è dentro la società, si muove dentro i nostri territori, lavora nel complesso rapporto con le istituzioni, le famiglie, la cultura e quelle imponenti forze di costume che, è il caso di dirlo, possono modificare antropologicamente i gruppi umani.

La scuola è sempre chiamata a queste sfide enormi, e finché è trattata come il lumicino della baracca pubblica, è inutile prendersela con essa. Penso soprattutto ai mutamenti antropologici che si legano alla tecnologia e al suo utilizzo e diffusione non sempre disinteressati secondo le regole del mercato.
L’aiuto alla comprensione di un testo di media difficoltà non ci arriva dal web, che abbonda di banalità ritagliate apposta per accompagnare la pigrizia mentale.

Non arriva neppure dalle forme di comunicazione social, dove ad abbondare è una neolingua in cui la velocità sacrifica la chiarezza ed un parlare riflessivo. Peggio mi sento se penso alla tv (per quei giovani che ancora la guardano) che è lo specchio perfetto di come si vuole che si esprimano, cioè. di come pensino.
Al contrario, l’aiuto più valido proviene da un esercizio antico che è quello della lettura. C’è poco da fare, la società 2.0 può inventare molto ma non riuscirà ad aiutare la mente umana a ragionare e ad esprimere i ragionamenti meglio di quanto non lo faccia l’esercizio della lettura. E in Italia si legge pochissimo.

A proposito di neolingua, Orwell, nel suo romanzo “1984” immaginò un mondo in cui la lingua veniva impoverita apposta dal potere per limitare la capacità di ragionamento (e dunque di possibile ribellione allo status quo) degli individui. Quello di oggi è un brutto segnale di come stiamo procedendo verso una società a diffusione limitata della cultura.

Un ragazzo che non comprende del tutto un brano che dovrebbe essere alla sua portata intellettiva è un individuo che ha davanti a sé un recinto in cui è costretto a sviluppare la sua personalità, il suo avvenire, un recinto che non potrà scavalcare per andare oltre, per dare corpo ai suoi sogni. Meno parole conosci, diceva don Milani ai suoi allievi montanari, più calci nel sedere prenderai nella vita. E aggiungo: meno parole si possiedono, meno sogni si possono fare, meno emozioni si possono comprendere e trasmettere.
A questo punto, torniamo da dove siamo partiti.

La scuola sembra essere l’unica risorsa disponibile affinché la società italiana si possa risollevare da una ignoranza che sta divenendo talmente pervasiva da risultare la regola, al contrario dell’attenzione alla lingua, che invece è ormai l’eccezione. Ma non per fare contenti maestri e prof, bensì per continuare a crescere e sognare ed esempio individui liberi.

Commenta Commenti:


13/07/2019 05:57:06 di Marco
Mi auguro che non sia perché la nuova generazione di insegnante è stata costretta a trasferirsi tutta al nord al sud è rimasta la classe degli insegnanti che quanto prima andranno a riposo.




Commenta:
Commento(*):
Nome/Nick(*):
eMail(*) non sarà visibile:
Resta aggiornato: (iscrivimi alla newsletter)
Accetto(*): Dichiaro di aver preso visione dell'Informativa Privacy ai sensi degli Artt. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679 e di rilasciare il consenso al trattamento dei dati personali per le finalità ivi indicate.
(*) - Campi Obbligatori



Torna Indietro Torna Indietro
Torna Indietro Letto: 3780


Torna SU