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La pietà ci rende umani, non dimentichiamolo.

31/07/2019 di Maria Medici

Qualche giorno fa, alla notizia che un barcone pieno di migranti si è rovesciato in mezzo al mare sui social sono apparsi numerosi commenti ironici e ferocemente di giubilo per la presunta morte di esseri umani.



Qualcuno, pare una professoressa di scuola, alla notizia della morte di quel povero carabiniere nel
compimento del suo dovere, ha fatto dell’ironia su questa tragedia. Il tutto avviene senza, non dico un minimo di ritegno (il ritegno è come la classe: signori si nasce), ma senza un briciolo di umanità. Qualcuno osserva, non senza un fondo di ragione, che presi singolarmente, coloro che salutano la morte di quei disgraziati in mare con frasi del tipo “buon appetito ai pesci” o che dicono del povero vicebrigadiere scannato a Roma “uno di meno” e cose simili, non sono persone malvagie, magari sono brave persone che nella loro vita non farebbero male a nessuno, appaiono nei loro profili come amanti di barboncini o di micetti orfani di coccole, oppure inneggianti alla rivoluzione globale dei poveri contro gli oppressori e i loro sbirri.

Tuttavia, non riesco a non rimanere convinta che le parole siano pietre e che quando escono dalla nostra mente, specie in preda agli istinti, non siano da trattare a cuore leggero ma che restano come un segno. In molti, senza avere ritegno, usano lanciare la loro offesa o la loro cattiveria e poi chiedere scusa. Lo fanno i politici con i loro messaggi social, lo fanno i fan dei politici, lo fanno le persone “normali”, lo fanno in molti. Sempre meno sembra siano quelli che invece pensano che sia importante, nel fare una considerazione, nel dare un giudizio sulla realtà e sull’altro, meditare un momento prima di dire la propria.

La pietà è un sentimento che ci salva dalla disumanità che è sempre in agguato sul nostro cammino. Mai perdere il senso di umanità altrimenti si diventa mostri e tante sono le tentazioni che la società ci mette davanti per trasformarci in mostri. Le più raffinate tentazioni sono quelle che le società di massa pongono in essere per spogliarci della nostra umanità e farci diventare automi, massa anonima che segue un istinto il quale, quando si parla di massa, è spesso generato dal tipo di cultura dominante: ecco che i poveracci morti affogati in mare sono carne senza nome, potenziali nemici che il mare ha opportunamente eliminato.

Ecco che il vicebrigadiere ucciso a Roma in maniera così assurda è un “nemico” “in meno”. Massa e non persone. Invece sono esseri umani, ciascuno con la sua storia. Torniamo a Foscolo e rileggiamoci i suoi “Sepolcri”.

Commenta Commenti:


31/07/2019 17:11:39 di Sirio paola
A me sembra che il mondo sia impazzito.

31/07/2019 20:24:37 di Elsa De Stefani
Condivido tutto! Sta manifestandosi lo stato di barbarie in cui stiamo cadendo. Grazie a gente come Salvini che ha dato "legittimità" alla parte peggiore dell'uomo. Ci vorrà molto tempo per riprenderci da questa caduta.

01/08/2019 06:48:59 di Sergio
Purtroppo prevale la superficialità... senza un briciolo di ragionamento... Poveri noi...

02/08/2019 07:21:59 di Maurizio
Viviamo in un mondo di totale anarchia, di fatto e di pensiero.




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