Il Conte bis si presenta come un amalgama ancor più strano del precedente esperimento di governo. Ciò non vuol dire che non possa funzionare. Ci mancherebbe.
Tuttavia, il Conte “primo” più che funzionare ha resistito 15 mesi, con proclami contrattuali solenni iniziali i quali, via via, si sono smarriti sul ring degli opposti populismi, quello di destra della Lega e quello di destra/sinistra/centro dei Cinquestelle.
Quello che oggi si propone è un amalgama curioso in cui si vanno a unire due forze politiche molto diverse fra loro. L’unico elemento che li accomuna fin dall’inizio è quello di mettere all’angolo Salvini in attesa che l’ubriacatura sovranista si stemperi, confidando nel vecchio moto “il potere logora chi non ce l’ha”. Che poi Salvini il potere se lo è tolto da solo dandosi la zappa sui piedi in una maniera così clamorosa da restare probabilmente negli annali della stupidità politica.
Ma non basta l’antisovranismo (dal quale non è immune del tutto la creatura di Grillo). Serve altro. Non contratti solenni iniziali e neppure la farsa dei venti o giù di lì punti di 5S, alcuni dei quali sono di una ovvietà tale e disarmante che ti viene da dire: o è un genio quello che li ha scritti oppure ci prendono per imbecilli.
I grillini per non andare ad elezioni con un probabile risultato disastroso, l’accordo lo avrebbero trovato persino col diavolo, cioè di nuovo con Salvini (c’abbiamo già provato una volta) oppure coll’odiato Pd (proviamo pure questi). Insomma, vero ago della bilancia, che poi vuol dire non essere né carne e né pesce. Cosa che i 5Stelle sono di fatto.
Per il Pd si tratta dell’ennesima presa di responsabilità dello sfacelo Italia e della necessità di passare, loro malgrado, come gli aggiustatori dei guasti fatti da altri. Lacrime e sangue, dunque, nelle prossime mosse economico-finanziarie. Per poi, puntualmente, prendersi le colpe agli occhi dei futuri elettori nel frattempo raggirati da Salvini (e dal resto del carrozzone di destra).
La speranza è che Conte riesca a manovrare diversamente da come ha fatto finora, puntando a rappresentare la leadership reale di questo governo, il quale riesca ad operare restando saldamente ancorato ad alcuni principi di fondo, fatti di saggezza politica, accortezza, realismo e, soprattutto, umanità. Tutto il contrario della campagna elettorale permanente di Salvini, gli sfondoni di certi ministri, i proclami di altri dai balconi.
Ci sono sfide epocali che attendono di essere prese sul serio, con lungimiranza e non con gli occhialini del tornaconto immediato. Buon lavoro.
Commenti:
Lascia un Commento ed Iscriviti alla mia Newsletter per rimanere sempre aggiornato!
Commenta:

Letto: 754