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Bambini in vendita all’Occidente malato

01/09/2019 di Maria Medici

In una società in cui si compra tutto è normale che tutto sia in vendita. I corpi umani lo sono da sempre e non ci dobbiamo stupire più di tanto se l’Occidente, nella sua evoluzione civile e spirituale non abbia trovato la ricetta per impedire questo fatto.



I bambini, poi, da sempre sono stati merce di scambio, oggetto di abbandoni o di compravendite. Tra le idiosincrasie del nostro tempo c’è la pretesa di coniugare un amore straripante per l’infanzia con un altrettanto straripante disinteresse per la condizione dei bambini e delle bambine. Vedi le politiche sociali per l’infanzia, la scuole, eccetera. Se poi i bambini sono di un altro mondo, l’idiosincrasia prosegue con il pur benemerito impegno di tanti nel sostenere opere di assistenza e di sviluppo e nel disinteresse per i milioni di bambini uccisi dalla guerra quotidianamente. Per tanti, poi, sono bambini “ma non come i nostri” tutti quei piccoli lasciati a marcire sulle navi di fronte all’Italia o lasciati affogare in mare perché vengono “prima gli italiani”.

È ovvio che ci sono i bambini “nostri” e quegli che nostri non sono. Ai secondi può accadere di tutto. Per cui se in Italia ci preoccupiamo giustamente di combattere qualsiasi forma di violenza sui minori e in specie quella che ci fa inorridire di più, ossia la violenza sessuale, tanti italiani di buona famiglia, data la benedizione ai propri figli, se ne partono per lidi esotici a violentare ragazzini e ragazzine. Secondo un post dell’agenzia stampa online The Vision, sono 80mila gli italiani che partono ogni anno e si recano dove miseria e ignoranza consentono di mettere a disposizione dell’adulto bambini anche piccolissimi per soddisfare le voglie malate. Un esercito di violentatori che si associa ai tre milioni di turisti sessuali nel mondo, dei quali 250mila a caccia di ragazzine e ragazzini.

Niente di nuovo sotto il sole: solo l’aggravante che tale pratica è divenuta di “massa”, visti i numeri suddetti. Di patologico, poi, pare ci sia poco in questi turisti, dato che solo una minima parte è da considerare psicologicamente disturbato; la stragrande maggioranza sono adulti a caccia di trasgressività. E siccome il mondo, soprattutto quello povero, è un grande supermarket dell’Occidente, si accomodino signori a provare l’ebbrezza di una baby prostituta. Si tenta la strada di pene severissime per chi profitta di bambini, nel Sud Est asiatico, in Estremo Oriente, ma anche in Sudamerica e in alcune zone dell’Africa. Ma è un cucchiaio per svuotare il mare. Che almeno si sappia di cosa siamo capaci.


Commenta Commenti:


13/09/2019 20:33:41 di Marzia
È orribile ed inaccettabile ciò che può accadere ai bambini e, non ci deve essere differenza tra il mio bambino e l'altro (visto che viene da un altro continente), ma cosa inaccettabile e' il turismo sessuale, che uomini senza scrupoli, ma ineccepibili nel loro Paese vadano in Asia a scaricare le proprie voglie con bambine anche piccoline. È una cosa contro natura, che dobbiamo, noi donne, fermare ASSOLUTAMENTE

22/10/2019 23:59:54 di Michele Antonio D'Amico
Non ce commento da fare. Ma di agire come smascherarli e impiccarli nelle piazze

13/12/2019 14:07:54 di Daniela Paparini
Per me non c’è delitto peggiore che quello di rubare l’innocenza a un bambino. Anche il Vangelo è durissimo su questo punto. Gesù dice dice dei pedofili sarebbe stato meglio che non fossero mai nati! Ci dovrebbero essere leggi internazionali che prevedano l’ergastolo.




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