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Il minimo comun ritegno
04/11/2019 di Maria Medici
Qualche giorno fa il Parlamento ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Italia non esiste più una destra moderata.
Forza Italia si è accodata per convenienza alla scelta di astenersi nella votazione sulla mozione Segre sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza. Poche le voci dissonanti nel partito che voleva essere moderato e liberale, tra cui quella di Mara Carfagna che ha dichiarato di non riconoscere più il suo partito. Il fenomeno di questi ultimi tempi è chiaro e preoccupante: c’è un rigurgito profondo di razzismo, figlio di tante cause, così come è sempre avvenuto, che è cavalcato ad arte dallo sciacallaggio politico, così come è sempre avvenuto.
Si è parlato giustamento di un comportamento irresponsabile poiché esso è avvenuto in un luogo in cui altissimo dovrebbe essere il senso di responsabilità per l’interna nazione che si rappresenta. Se desta tristezza l’astensione di Forza Italia – che ha gettato alle ortiche tante belle parole sui valori liberali – non desta stupore le scuse accampate da chi non ha appoggiato la mozione Segre. Il presunto “pensiero unico” a cui questi paladini della libertà di espressione dicono di volersi ribellare è una fandonia miserabile. I pensieri unici sono, semmai, i loro e sono quelli che da anni producono il rigurgito razzista.
Quali sono i termini che definiscono la Commissione proposta che non li convincono? Forse l’intolleranza? L’antisemitismo? L’istigazione all’odio? Forse perché manca la parola “italiani”, un cenno al solito mantra “prima gli…”? L’ipocrisia regna sovrana sull’ignoranza dilagante. Ci vuole poco a capire che la battaglia contro il razzismo e l’odio è anzitutto una battaglia per gli italiani, per non condannare la nazione alla perdita del vero senso di identità. che si compone di valori universali alla base della convivenza civile, indispensabili per una nazione veramente sovrana di se stessa. Combatto l’istigazione all’odio perché ho a cuore il futuro dei miei figli.
Senza un mimino ritegno questi signori stanno cavalcando il malcontento del popolo, convinti di essere nel giusto. Intanto miscelano al loro interno strategie populistiche e affaracci tesi al profitto personale di qualcuno. La faccia tosta è tale perché pare che molti italiani la preferiscono alle facce pulite. Diciamocelo chiaro: in Italia si è ridotto notevolmente il numero di quelli che accettano i rischi di un confronto sulle idee e sulla complessità della realtà e aumenta sempre più quello di chi tira a campare, delegando ai produttori di odio il compito di rappresentarli. Attenzione però, sono questi gli ingredienti che possono portare ad una strada senza ritorno dove al fondo si intravede la morte della democrazia e dei suoi valori.
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