Da ieri in #Italia c’è un nuovo diritto per i #cittadini. E questo non può che rallegrarci o quanto meno farci sentire meglio nel nostro non sempre facile rapporto quotidiano con le #istituzioni. Si tratta della #legge sul biotestamento, con la quale sarà possibile decidere anticipatamente come e se farci curare in caso di #malattie terminali. Non è cosa da poco, come tutti i temi che toccano la sfera della #vita e della morte e che vanno, pertanto, accostati con grande cautela e rispetto. Rispetto per tutte le opinioni, fedi e #idee.

Tuttavia, il rispetto reciproco non deve per forza di cose impedire l’avanzamento civile, specie dove è toccata la dignità di ciascuno di noi, spazio inviolabile e sacrosanto. Uno spazio dove vige, o dovrebbe vigere, l’unica legge del rispetto di noi stessi, un rispetto che va reclamato a gran voce contro tutti i tentativi di sopravanzarvi ideologie e sistemi di idee che hanno la presunzione di essere “superiori” all’essere umano, Ne abbiamo visti gli effetti nel corso della #storia di queste #ideologie e sistemi e nulla hanno portato di buono. Chi grida alla legalizzazione dell’eutanasia dice il falso, sapendo di mentire poiché l’#eutanasia e il suicidio assistito non sono previsti dal nostro ordinamento.

Mi par già di sentire i tanti che lamenteranno il fatto che “sì… va bene… ma ci sono tante cose non funzionano” oppure i dietrologi e i complottisti che leggeranno questa iniziativa come un favore a quello o una mossa per ingraziarsi quell’altro, ecc. Ci si accomodi pure con le lamentazioni e con i bicchieri sempre mezzi vuoti. Ma da oggi questo è un diritto di tutti, in piena libertà di volerlo scegliere o meno. E come è stato sottolineato da più parti, è un diritto che ribadisce automaticamente un altro diritto, quello alla cura e al mantenimento in vita, al di là di qualsiasi speranza di guarire. La vita è preziosa in ogni caso È molto difficile che un diritto tolga #spazio ad un altro #diritto. Nel nostro caso, il diritto di poter scegliere come concludere la propria esistenza in caso di malattia terminale, nulla toglie al sacrosanto diritto di ciascun #individuo a conservare la propria vita e lottare per essa fino all’ultimo istante che ci è concesso.

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