Si chiama Greta ed è una bellissima ragazzina svedese di 15 anni. Greta ogni giorno si alza e va a scuola come tutti i suoi coetanei. Veramente va a scuola quasi tutti i giorni. Il venerdì no. Il venerdì Greta si alza, si prepara, esce di casa ma non va a scuola, perché quello è il giorno in cui ha deciso di scioperare. Infatti non si reca a scuola ma davanti al Parlamento svedese per protestare contro il disinteresse della politica nei confronti del cambiamento climatico.

Ogni venerdì, da un po’ di tempo, Greta si assenta da scuola perché ha una missione da compiere, per sé e per tutti i suoi coetanei: ricordare agli adulti, specie a quelli che dovrebbero rappresentarci per il meglio, che questo pianeta ci è stato dato in prestito e che va consegnato possibilmente non rotto a chi verrà dopo di noi. Greta, appunto, è una candidata ad avere prossimamente in consegna la Terra. Ma il mondo degli adulti non sta rispettando la regola fondamentale del prestito, ossia quello di riconsegnare l’oggetto intatto. A dare la sveglia alla conferenza sul clima che si svolge in questi giorni in Polonia c’è anche lei che, a poco a poco, è divenuta famosa un po’ ovunque. Noi adulti siamo abituati a districarci nel difficile mondo di educatori nei confronti dei nostri figli e dei ragazzi in genere.
Qualche volta, complice l’umiltà, dovremmo anche riflettere sul fatto che tante lezioni possono provenire dagli stessi ragazzini che di marce non ne hanno solo una ma parecchie in più. Ad esempio fanno due più due con estrema facilità mentre noi per ci arrampichiamo nelle mille difficoltà che sorgono nel voler capire, interpretare, scindere, tenere separati i fatti della vita, spesso per poter sopravvivere e stare in pace con la nostra coscienza. I bambini, invece, fanno due più due e capiscono che rassegnarsi ai mutamenti del nostro apparente pazzo pazzo mondo vuole dire darsi la zappa sui piedi, specie se nel mondo ci dovrai vivere ancora per un bel po’.
Ai ragazzini non sconfiffera tanto il fatto che le notizie sui cambiamenti climatici arrivano al telegiornale dopo quelle di sport e quelle di gossip. Come se fosse una cosa di poco conto: se al tg dicono che andando avanti così si rischia la tragedia come si fa, allora, a fare finta di niente? Se qualcuno di ti dice che casa tua, se non intervieni, cadrà a pezzi, cosa fai? Non aspetti un minuto, ti dai da fare perché ti spaventa l’idea di rimanere senza casa. Come mai, allora, al condominio chiamato Terra ci pensano ancora in pochi e serve una ragazzina di 15 anni per darci una svegliata? Sempre che ci riesca, ovviamente.
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