Articoli
Le donne, la libertà e l’aborto
15/12/2018 di Maria Medici
Nel dibattito apertosi con il Manifesto del Concepito, stilato in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, uno spunto significativo di riflessione viene dalla lettera che Francesca Izzo, pensatrice femminista, ha scritto al quotidiano cattolico Avvenire. Un terreno comune di dialogo, Izzo, lo rintraccia nella concezione dell’esistenza umana dentro la storia.
Gli individui mai come oggi, rischiano, nel connubio fra la dimensione di onnipotenza tecnologica e dell’onnipotenza delle ideologie mercantilistiche, di convincersi che tutto “è possibile” sotto un profilo di universale utilitarismo. I rischi sottesi sono legati ad una manipolazione di certe leggi naturali non per fini comuni ma in nome di una libertà individualistica, che non è poi così distante da certe ideologie neoliberiste che vogliono ridurre tutto a “mercato”. Si veda, in tal senso, la delicata questione degli “uteri in affitto”.
Qui il tema toccato è ancora più delicato ed è quello dell’aborto. La sua non banalizzazione, la sua non mercantilizzazione, non può non passare per il concetto di “libertà”. Solo liberando le donne dalle costrizioni millenarie “per cui le donne erano per destino naturale e culturale madri”, si può combattere veramente il ricorso all’aborto. Sembra un paradosso, ma in realtà, non lo è affatto.
Commenti:
Lascia un Commento ed Iscriviti alla mia Newsletter per rimanere sempre aggiornato!
Commenta:

Letto: 7669