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L'#anno che verrà

31/12/2017 di Maria Medici

Oggi è un pullulare di auguri di buon anno, ormai più digitali che fatti a voce. Giornali e opinionisti invece si sperticano, come è tradizione, in analisi dell'anno passato e previsioni per quello #futuro.



Tutti abbiamo in serbo una aspettativa per il #tempo che verrà, ed in fondo la #tradizione del passaggio ad un tempo nuovo ha il suo cuore proprio nella speranza e auspicio di prosperità e serenità per l'avvenire. Non a caso la stessa festa appena passata, il #Natale, è posta al di là del solstizio d'inverno, quando si prepara per gli #uomini, il ritorno della luce e della rinascita. Se due righe d'augurio le si buttano in politica, allora si correrà il rischio di propagandare idee, previsioni elettorali e, guardando al passato, di plaudire o condannare tizio per le cose che ha fatto o caio per quelle che non ha fatto.

Ieri mi è caduto l'occhio su tre notizie messe una accanto all'altra in un quotidiano online. Notizie messe troppo a caso per essere lette a caso. Tre storie dell'anno che ci lascia. La prima ci racconta che in una classe la canzoncina di Natale è stata rivista e al posto di "Gesù" è comparso "Perù" (del tipo, "oggi è nato il Perù"... manco fosse l'inno nazionale di quello Stato). La seconda ci racconta che, come è ormai tradizione, l'alberello di Natale nella Galleria Umberto di Napoli è stato strappato via e rubato due volte di seguito, così, per sport.

La terza è che un consigliere comunale della Lega ha maltrattato un infermiere d'origine straniera che era intervenuto per soccorrere la madre, come dire, sto per morire ma le cure le accetto solo da chi dico io, ossia la forma di razzismo più "cazzuta" che possa esistere. Tre modi disturbati di vivere nella nostra #società.

Serve un aggiustamento al motore civile, magari senza esagerare con la storia del Perù (ma dove sta scritto che ai bambini islamici stia antipatico Gesù?), educando i ragazzi all'idea che rubare un alberello di Natale è un reato e non è uno sport, così da evitare che un giorno l'alberello si trasformi in malavita e omertà, consigliando, infine, al tipo leghista di leggere per il nuovo anno "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee, così da rendersi conto di quanto i pregiudizi facciano male soprattutto a chi li ha.

#BuonAnno a tutti!

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