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Se Parigi avesse lu mere…. Banfi all’Unesco
22/01/2019 di Maria Medici
È di oggi la notizia che il governo italiano avrà come rappresentante presso l’Unicef l’attore Lino Banfi. Poco male, gli Stati Uniti ebbero come Presidente Ronald Reagan (anch’egli ex attore).
Lino Banfi, una volta purificato dalle scorribande nel filone delle commedie sexy degli anni Setttanta attraverso la sua incoronazione a “nonno d’Italia” grazie alle fiction tv, sembra essere perfettamente ritagliato per il ruolo che Di Maio gli ha affidato. Adeguatamente consono all’andazzo che questo governo ha inaugurato ai piani alti delle istituzioni dopo averlo mutuato e fortificato presso “la gente”. Vediamo se a Parigi farà ridere con la storpiatura alla barese delle altre lingue i membri dell’Unesco. Certo gli resterà sempre la famosa barzelletta “se Parigi avesse lu mere… sarebbe una piccola Beri”.
Colpisce che noi alla cultura ci mandiamo il “nonno d’Italia”, segno dei tempi e dell’andamento demografico dell’Italia che invecchia sempre più. Simbolicamente uno penserebbe che all’istituzione massima mondiale per la promozione della cultura, istruzione e scienza ci stia bene un esponente della cultura, dell’istruzione o della scienza. Ora Banfi non mi sembra esattamente appartenere a questi tre ambiti, seppure, mi si obietterà, si tratta di un attore di cinema e di teatro; va bene ma, se mi si permette, non è neppure questione di “spessore” culturale, semmai di interesse per questi tre ambiti che l’Unesco tutela. Insomma l’Unesco non è il Festival di Sanremo o la Sagra del Radicchio leghista.
Qualcuno mi accuserà di essere la solita “radical chic”. Ma non è così, perché al netto della sostanza circa lo spessore della rappresentanza del governo italiano all’Unesco, ripeto, sono convinta che Banfi, rispetto a Di Maio, Salvini e a quel tizio pentastellato ex dipietrino che l’altro giorno ha pubblicato, a mo’ di scoop, la notizia che esiste un complotto mondiale della finanza giudaica per impadronirsi del mondo e che le prove si trovano nell’esistenza di un gruppo chiamato “Savi di Sion”, ecco, ripeto, rispetto a questi qui, sono convintissima che il povero Banfi, a modo suo, potrà onorare dignitosamente l’Italia nel mondo. Almeno lui è un attore professionista e non ha mai fatto, mi sembra, il pagliaccio neppure al circo.
Commenti:
23/01/2019 07:23:11 di Testa Rosanna Mi trovi perfettamente d'accordo. Sono dilettanti pericolosi allo sbaraglio!24/01/2019 17:19:52 di Luigi CuppinkIo ormai credo che il livello culturale Italiano e'ai piu'bassi della Storia Gloriosa del Paese di Dante Petrarca Boccaccio.E'tornato di moda solo il De Vulgari Eloqountae in modo Barbaro e Becero.
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