Uno studio condotto da una università statunitense ci informa che fra gli americani cresce il numero di coloro che credono che la Terra non sia sferica.
Nulla ci impedisce di pensare che tale convinzione non sia diffusa anche altrove. In Italia il partito dei terrapiattisti annovera parecchi iscritti. Gli ingredienti base sono, ovviamente, video e notizie che girano in rete, qualche opuscolo e relazioni ed interventi a specifici meeting e raduni. Pare però che all’origine di tutto vi sia un equivoco e non studi approfonditi in campo scientifico-astronomico: un video che riprendeva lo spettacolo di un comico che sfotteva l’astronautica, le missioni Apollo sulla Luna, eccetera. Va detto che negli ultimi tempi i comici sembra abbiano parecchio seguito, non solo fra i terrapiattisti e complottisti.
Non fa nulla se nelle loro spiegazioni sulla falsa idea della curvatura terrestre e sulla verità circa le rotte aeree, l’Australia, tutta intera, non rientrerebbe nella descrizione del “piatto” terrestre, per cui il continente dei canguri non sarebbe altro che una faccenda inventata (e mi viene da chiedere dove siano andati a finire tutti gli italiani emigrati laggiù).
Già. Perché quella dei fautori della Terra a forma di frittella è una teoria che non abbisogna di prove scientifiche esatte e verificate; a loro basta sapere che la scienza ufficiale non è altro che un enorme complotto.
E qui veniamo al punto dolente. Infatti se il terrapiattismo in fondo continua ad essere una variante bizzarra ad uso di qualche spostato, la crisi di fiducia nella scienza sappiamo bene quanto danno possa causare. Non parliamo di scie chimiche ma di cose serie, come i vaccini, le cure mediche, le conoscenze sul nostro metabolismo e così via.
Ciò che è importante, secondo gli studiosi del fenomeno, tuttavia è l’approccio giusto per confutare convincimenti errati o fondati su leggende metropolitane. Giustamente, infatti, è stato osservato che a certe credenze che presentano caratteristiche quasi dogmatiche poco vale contrapporre punti di vista altrettanto rigidi: insomma, a chi afferma di non credere per niente nella bontà dei vaccini serve a poco rispondere affermando l’assoluta bontà della scienza immunologica.
Dogma contro dogma funziona fino ad un certo punto anche se si è convinti dell’autorevolezza e giustezza delle proprie posizioni. Tanto più che la scienza non è una religione, ma cammina sperimentando, provando e riprovando, facendo tesoro degli errori. Qualcuno ha affermato che la scienza, in realtà, non è democratica, né può sottostare ad esperimenti sociali sull’opinione pubblica. Questo è vero, come è vero che però, democraticamente, c’è bisogno di parlare di scienza, di diffonderne la conoscenza a partire dalle scuole. Altrimenti il vuoto lasciato dalla diffusione di concetti scientifici verrà riempito dalle panzane complottiste.
E, a proposito di scuola, visto che da anni in molti lamentano i drastici tagli fatti all’insegnamento della geografia, allora non stupiamoci del fatto che, studiando poco questa essenziale disciplina, vi siano sempre più in circolazione persone che credono che il nostro pianeta sia una piadina e non una sfera.
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