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La #memoria necessaria

27/01/2019 di Maria Medici

In un vecchio film di Woody Allen lui dice a lei “ti sei perso un noiosissimo documentario su Auschwitz, la domanda che si pongono tutti è sempre la solita ‘come è possibile che sia potuto accadere?’.




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In margine alla #Giornata della #Memoria

28/01/2018 di Maria Medici

La #storia che i morti per mano del #nazismo non dovrebbero valere di più o di meno di quelli uccisi per volere di #Stalin o dei nativi americani o degli #armeni è vecchia e buona solo per chi vuol fare dei #genocidi una specie di campionato di calcio dove vince il #popolo che ha sofferto di più. E' una classifica che serve a poco e non riporta nessun morto in vita.

Che dire allora del folle progetto di Pol Pot in Cambogia che nel volger di poco tempo sterminò molta parte dei suoi concittadini? E nessuno si ricorda più del genocidio dei #Tutsi in Ruanda? Meglio non stilare classifiche altrimenti si rischia di dimenticare qualcuno. 'Genocidio' è una parola che fu coniata nel secondo dopoguerra per intendere la distruzione sistematica di una #etnia con l'obiettivo di spazzarla via e la #Shoah non fu certo il solo e, purtroppo, l'ultimo dei genocidi della #storia.

Ciascun genocidio ha le sue caratteristiche e sommarli come un minestrone per vedere qual è quello più valido vuol dire fare un torto a tutte le vittime: ebrei, rom e sinti, armeni, nativi d'america, tutsi, cambogiani, ucraini durante il comunismo sovietico, #cinesi sotto l'occupazione giapponese, #serbi durante la seconda guerra mondiale, #bosniaci durante le guerre jugoslave, hazari d'Afghanistan, italiani d'Istria, Venezia Giulia e Dalmazia... Mi fermo perchè per approfondire senza fare un torto a nessuno ci sono degli ottimi saggi da leggere sui genocidi del #Novecento.

La #specificità della distruzione dell'#ebraismo europeo, che ci spinge a ricordare il giorno in cui le truppe sovietiche entrarono ad #Auschwitz verso la fine della seconda guerra mondiale, sono molte e rappresentano, per noi europei, un unicum spaventoso, in cui pseudoteorie razziali, credenze e superstizioni senza alcun fondamento si mescolarono alla 'tecnica', cioè al sapere scientifico applicato allo sterminio di massa, con tanto di corredo filosofico che giustificava la necessità di allontanare 'l'#ebreo' dall'#Occidente perchè fonte di tutti i mali.

Allo sterminio parteciparono antisemiti di tutta #Europa o anche singoli o popolazioni evidentemente prone alla ferocia nazista ma anche in parte o del tutto convinte che fosse la cosa giusta da fare. Ad esso parteciparono industrie tedesche che sfruttarono la manodopera schiavizzata, che fornirono i gas per le uccisioni. Tutto questo, come tanti ebbero a ricordare dopo, nella patria di #Schiller, #Goethe e #Beethoven... ma io aggiungerei nella patria della civiltà del lumi, del progresso culturale e scientifico, dei #valori universali, del diritto moderno, cioè l'Europa.

La specificità della Shoah è tale anche perchè tocca da vicino la 'nostra' storia recente e ricordarla per noi europei è un obbligo morale nei confronti dell'ebraismo che fu vittima, di noi stessi e di tutti coloro che nel mondo sono stati uccisi e continuano ad essere uccisi in nome di assurde teorie di sopraffazione etnica.




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Ieri 27 gennaio. Ricordare e vigilare

28/01/2018 di Maria Medici

Con la nomina a senatrice a vita a #LilianaSegre, sopravvissuta al campo di sterminio di #Auschwitz, il #Presidente della #Repubblica ha voluto compiere un gesto importante che non va racchiuso nel solo, giustissimo, riconoscimento ad una #donna che, dopo aver conosciuto il luogo “nero” dell’#Europa del #Novecento, ha dedicato la sua vita, in questi anni recenti, a testimoniare di quell’orrore, con la missione di farne un monito per il #futuro. La scelta della #senatrice #Segre deve essere letta come pieno riconoscimento che il dolore di vittime innocenti e, purtroppo in tantissimi casi, la loro morte, fanno parte della storia di questo #Paese.


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