La nomina di Kamala Harris a Vicepresidente degli Stati Uniti non deve essere letta come il punto di arrivo del cammino delle donne per la loro affermazione paritaria nella società, soprattutto nei ruoli di responsabilità politica.
Con “Piccole donne”, per la regia di Greta Gerwing, in uscita questi giorni in Italia, siamo arrivati al sesto adattamento per il grande schermo del noto romanzo di Louis May Alcott, pubblicato nel lontano 1868, che racconta le vicende delle quattro sorelle March.
La protesta in difesa del nostro pianeta da parte dei giovani, guidati dall’esempio di Greta è un fenomeno globale. Lo si è visto riempire le piazze del mondo.
Il titolo è un omaggio ad un vecchio film di Almodovar ma il legame con la scanzonata commedia spagnola finisce qui. Il livore che circola attualmente è arrivato ad un tale grado o de-grado che gli individui, cooptati in masse, sono capaci di crocifiggere il “nemico” a colpi di tastiera o di urla dissennate.
La fotografia che mostra una muta di cani correre in una specie di immensa pozzanghera ha poco di curioso e merita una riflessione molto seria. I ghiacci si stanno sciogliendo ad un ritmo preoccupante.