È in uscita qualche giorno fa nelle librerie il volume La grande ignoranza di Irene Tinagli (Rizzoli). Il sottotitolo è molto esplicativo e recita “Dall’uomo qualcunque al ministro qualunque. L’ascesa dell’incompetenza e il declino dell’Italia”.
È di oggi la notizia che il governo italiano avrà come rappresentante presso l’Unicef l’attore Lino Banfi. Poco male, gli Stati Uniti ebbero come Presidente Ronald Reagan (anch’egli ex attore).
È di qualche giorno fa un documento pubblicato dall’Associazione “L'Italia Che Verrà” in cui si ribadiscono alcuni principi di fondo che hanno accompagnato il progetto di far nascere questa realtà associativa.
Sull’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera di domenica scorsa è apparso un interessante articolo che, a sua volta, riporta una ricerca pubblicata sulla presigiosa rivista europea di medicina “Lancet”. Un articolo che indubbiamente serve a chiarire, e si avverte più che mai la necessità, alcuni aspetti legati alla questione migranti, soprattutto a fugare convinzioni spesso senza riscontro dei dati.
In Italia, complice anche una serie di questioni che attraggono prepotentemente l’attenzione della politica, i temi attinenti alle battaglie delle donne sembra abbiano avuto una forte decelerazione se non un vero e proprio arresto.