2 - Nell'articolo precedente si è introdotto il tema del rapporto fra mutamento culturale e situazione delle donne nel mondo. È necessario che si instauri una “cultura del cambiamento” il cui primo compito, va da sé, è proprio un cambiamento delle culture dominanti.
Il 25 novembre si avvicina recando con sé il faticoso bagaglio di una battaglia che sembra sempre appena cominciata. La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita più di vent’anni fa dall’Onu, come tutte le ricorrenze di questo tipo, si affanna alla ricerca di uno spazio di visibilità che possa dilatarne il messaggio nel quotidiano e al di là della ricorrenza stessa.
È ovvio che in noi c’è qualcosa che non quadra ed è anche ovvio che sulle idiosincrasie umane ci si avventino strane creature, pronte a colpire i punti deboli della nostra psiche dissociata.
È di questi giorni l’uscita del libro I treni dell’accoglienza. Infanzia, povertà e solidarietà nell’Italia del dopoguerra 1945-1948 di Bruno Maida (Einaudi) in cui viene raccontata una bella pagina della storia di un Paese appena uscito dalla tragedia della guerra e del fascismo ma con la voglia di ricominciare.