Al margine della Giornata della memoria si alza puntualmente l’indignazione nei confronti di chi questa memoria la vuole infangata, spesso attraverso gesti tanto cattivi quanto stupidi: una targa o una lapide imbrattate con svastiche o slogan violenti, una maglietta con su scritto “6 milioni non sono bastati” o altre ignobili frasi e, dato che siamo nell’epoca di Internet, una irruzione virtuale in una conferenza online in cui questi leoni da microfono abbaiano sproloqui antisemiti.
Quasi ogni giorno abbiamo notizie di episodi di guerriglia urbana i cui protagonisti sembrano essere usciti da qualche film con i zombie. Escono per lo più di notte e cercano lo scontro, a prescindere. Sono un mix di neofascisti, ultras degli stadi e altre frange di non ben identificato radicalismo.