Non sbaglia Renzi nella sostanza quando attacca il piano italiano messo in cantiere per la gestione dei fondi relativi al Recovery Fund, ossia lo strumento che l’Unione Europa ha deciso di mettere in campo per sostenere gli Stati europei di fronte ai disastri economici provocati dalla pandemia.
È ovvio che in noi c’è qualcosa che non quadra ed è anche ovvio che sulle idiosincrasie umane ci si avventino strane creature, pronte a colpire i punti deboli della nostra psiche dissociata.
Il fatto che quest’anno il premio Nobel per l’economia sia stato conferito ad una donna, Esther Duflo (vincitrice assieme a suo marito Abhijit Banerjee e a Micheal Kremer), non può che rallegrarci.
Quello che (forse) nascerà sarà sicuramente ricordato come il governo dei rospi. Per carità! non con riferimento all’aspetto esteriore di Conte o degli eventuali ministri bensì intendendo i rospi che in tanti sono e saranno costretti a ingoiare per il bene della Patria.
È in uscita qualche giorno fa nelle librerie il volume La grande ignoranza di Irene Tinagli (Rizzoli). Il sottotitolo è molto esplicativo e recita “Dall’uomo qualcunque al ministro qualunque. L’ascesa dell’incompetenza e il declino dell’Italia”.