Usare la storia, e le tragedie che essa purtroppo reca con sé, come un manganello politico, non è mai corretto poiché non si onora la memoria di nessuno e soprattutto quella delle vittime.
L’eco significativa avuta nella stampa e nei notiziari dell’incontro di Carlo Calenda con uno spaccato del mondo delle associazioni civiche non deve essere considerato alla sola luce della novità rappresentata dal documento lanciato dallo stesso Calenda nel panorama politico italiano.
È in uscita qualche giorno fa nelle librerie il volume La grande ignoranza di Irene Tinagli (Rizzoli). Il sottotitolo è molto esplicativo e recita “Dall’uomo qualcunque al ministro qualunque. L’ascesa dell’incompetenza e il declino dell’Italia”.
È di oggi la notizia che il governo italiano avrà come rappresentante presso l’Unicef l’attore Lino Banfi. Poco male, gli Stati Uniti ebbero come Presidente Ronald Reagan (anch’egli ex attore).
È di qualche giorno fa un documento pubblicato dall’Associazione “L'Italia Che Verrà” in cui si ribadiscono alcuni principi di fondo che hanno accompagnato il progetto di far nascere questa realtà associativa.