“Voglia di Gorbaciov”. Ci fu un momento in cui qui da noi girava lo scherzoso annuncio che invitava all’acquisto di una finta “voglia” da attaccarsi sulla fronte, per imitare il capo sovietico.
Il titolo è un omaggio ad un vecchio film di Almodovar ma il legame con la scanzonata commedia spagnola finisce qui. Il livore che circola attualmente è arrivato ad un tale grado o de-grado che gli individui, cooptati in masse, sono capaci di crocifiggere il “nemico” a colpi di tastiera o di urla dissennate.
L’immagine della madre con la bambina in braccio scortata dalle forze di sicurezza che cercano di difenderla da una folla inferocita, quasi pronta al linciaggio, mentre si odono minacce e offese è una scena da raggelare il sangue.
Nell’era del trionfo digitale dei nuovi media applicato all’essere personaggi pubblici è indispensabile, per mantenere dritta la barra del gradimento, tenere sotto controllo le strategie comunicative.