Secondo il principio di maggioranza possiamo affermare che la maggioranza dei cittadini statunitensi ha scelto di voltare pagina e di porre fine alla devastante esperienza populista di Trump.
La meditazione della Via Crucis papale al Colosseo quest’anno è stata affidata a suor Eugenia Bonetti, una suora di ottanta anni, molti dei quali vissuti in mezzo ai disgraziati del mondo e che ancora oggi offre la sua vita al servizio delle donne straniere vittime della tratta della prostituzione.
All’etero Di Maio che ogni tanto si accorge di essersi alleato con una creatura che lentamente si sta espandendo, fagocitando tutto quello che ha attorno, preoccupa l’audience popolare e il deprimente calo nei sondaggi.
La chiave per uscire dalla crisi della società non può che essere un nuovo civismo, ma su quali basi impostare un'azione? Le piazze, nel bene e nel male, lanciano segnali ben precisi in questa direzione, come pure le iniziative che aggregano e che stimolano i cittadini ad uscire dal torpore rassegnato.
È in uscita qualche giorno fa nelle librerie il volume La grande ignoranza di Irene Tinagli (Rizzoli). Il sottotitolo è molto esplicativo e recita “Dall’uomo qualcunque al ministro qualunque. L’ascesa dell’incompetenza e il declino dell’Italia”.