Il Blog di Maria Medici
21/07/2019 di Maria Medici
05/12/2018 di Maria Medici
Mi trovo questi giorni a Gerusalemme e ci sono capitata in un momento speciale per il mondo ebraico. Infatti, si festeggia Hanukkah (letteralmente “dedizione”), una festa ebraica invernale che cade il 25 del mese di Kislew (tra novembre e dicembre). I manuali sull’ebraismo spiegano che in questa festa si ricorda la vittoria dei Maccabei sulle forze nemiche dopo una guerra durata anni, avvenuta nel II secolo a.C.

Le Scritture parlano dell’introduzione di una festa di otto giorni poiché durante la guerra, gli Ebrei non avevano potuto celebrare un’altra festa che durava otto giorni, ossia Sukkot. Ma ad un certo punto Hanukkah divenne nota come “festa delle luci” poiché secondo una leggenda talmudica i Maccabei avevano trovato un giorno nel tempio solo una piccola giara di olio per accendere la Menorah, ossia il candelabro. Nella giara c’era però olio sufficiente per accendere il lume per una sola notte, ma, grazie ad un miracolo, l’olio durò per otto notti e da allora si decise che le luci rimanessero accese per tutto quel tempo. A poco a poco si perse la memoria iniziale della festa e l’attenzione si concentrò sull’accensione dei lumi, pratica che, secondo alcuni studiosi, potrebbe avere una origine pagana, ossia riferibile al trapasso dal buio dell’inverno alla luce della rinascita della vita in primavera.
Continua a leggere e commenta l'articolo...
16/02/2018 di Maria Medici
Il dato più interessante, in sede di analisi del voto di domenica scorsa, è sicuramente quello relativo non solo a “chi vince e chi perde” (dove, al netto delle giustificazioni degli sconfitti, il dato appare chiarissimo e non bisognoso di tante spiegazioni), ma quello sul cosiddetti “flussi” dell’elettorato. Direi più “smottamenti”, per usare una metafora di natura sismologica, quale immagine più adatta a questi frangenti. Purtroppo i dati sul flussi sono ancora parziali e bisognerà attendere qualche giorno. Intanto qualche dato appare probabilissimo.
Il M5S ha intercettato molti voti del Pd, pure quelli che, per travaso fisiologico, sarebbero dovuti confluire dal partito di Renzi a Leu. A questi ultimi sono arrivate poche briciole, il resto se l’è pappato tutto Di Maio. Come si è pappato pure i voti di quelli che, altrimenti, non sarebbero andati a votare. Leu è rimasta a secco: non solo ha intercettato poco o nulla di provenienza piddina, ma non ha funzionato neppure da catalizzatore di quel bacino della sinistra che negli ultimi tempi era rimasta in disparte. Qualcuno di quei voti, anzi, se l’è preso Potere al Popolo. Dal canto suo se il M5S ha perso qualcosa quel qualcosa se l’è preso Salvini in nome del nuovo bipolarismo populista.
Con la cartina dell’Italia, il dato visivo non fa prigionieri, non c’è da discutere: l’onda di destra a trazione leghista ha divorato il Centro-Nord, mentre quella grillina si è espansa nel Meridione. Un bipolarismo geografico netto in cui spiccano come macchie isolate le zone in cui il Centrosinistra ha mantenuto qualcosa. Ma sono isole sperdute nell’oceano neopopulista. Magra consolazione è la vittoria di Zingaretti nel Lazio e la tenuta del Centrosinistra a Milano centro. Ma tant’è: è da lì che qualcuno dovrà ripartire.
Il bizantinismo va riservato ora all’enigma della maggioranza.
E qui grafici ipotetici si sprecano ovunque, nell’illustrare possibili alchimie che, mistero della politica, seppure assurde appaiono sulla carta non è detto che alla fine non risultino possibili: M5S+Lega; M5S+Pd+Leu, Centrodestra+Pd.
Tutto è possibile laddove gran parte dell’armamentario utilizzato fino a venerdì scorso in campagna elettorale verrà ora messo in soffitta per lasciare spazio all’arte della politica. Fare attenzione però: la guerra non è finita, si è solo spostata dentro le compagini delle alleanze e dentro le segreterie dei partiti. Si chiama resa dei conti e tocca tutti, vincitori e vinti.
< 1>