Al margine della Giornata della memoria si alza puntualmente l’indignazione nei confronti di chi questa memoria la vuole infangata, spesso attraverso gesti tanto cattivi quanto stupidi: una targa o una lapide imbrattate con svastiche o slogan violenti, una maglietta con su scritto “6 milioni non sono bastati” o altre ignobili frasi e, dato che siamo nell’epoca di Internet, una irruzione virtuale in una conferenza online in cui questi leoni da microfono abbaiano sproloqui antisemiti.
In questi giorni potrà essere utile andare a rileggere qualche pagina de “La Peste” di Camus per comprendere meglio le tante e inquietanti sfaccettature che possono accompagnare un evento come quello che stiamo vivendo.
La questione dell’iniziativa militare turca in Siria ha messo in evidenza una serie di nodi drammaticamente irrisolti in una regione da sempre considerata nevralgica nei rapporti fra Oriente e Occidente.