Le giornate mondiali dedicate a qualcosa rischiano sempre di trasformarsi in routine: oggi i poveri, domani i bambini, dopodomani i rifugiati. Una sorta di calendario delle pecche di questo mondo imperfetto. La stanchezza di chi organizza, ma soprattutto di chi viene informato della ricorrenza, è in agguato.
La protesta in difesa del nostro pianeta da parte dei giovani, guidati dall’esempio di Greta è un fenomeno globale. Lo si è visto riempire le piazze del mondo.
Il titolo è un omaggio ad un vecchio film di Almodovar ma il legame con la scanzonata commedia spagnola finisce qui. Il livore che circola attualmente è arrivato ad un tale grado o de-grado che gli individui, cooptati in masse, sono capaci di crocifiggere il “nemico” a colpi di tastiera o di urla dissennate.
Ogni tanto questo governo tira fuori qualche coniglio dal cappello delle promesse e proposte che nel corso degli anni le due forze di maggioranza hanno ingrossato di tutto e del contrario di tutto. Stavolta, come potente arma di distrazione delle masse è riemersa la faccenda del ripristino delle case chiuse.