La ministra leghista Giulia Bongiorno ha auspicato l’urgenza di verificare la veridicità di una violenza subita per capire se la vittima è veramente vittima della violenza o vittima della sua psiche.
“Tempesta emotiva” l’ha chiamata il giudice che ha dimezzato in appello la pena per l’omicidio di una donna da parte del suo compagno perché lei voleva lasciarlo. Il termine “tempesta” è sicuramente nobilitante e va dato atto al giudice dello sforzo poetico attraverso cui rendere quasi più giustificabile l’atteggiamento dell’assassino.