Il Blog di Maria Medici
18/12/2018 di Maria Medici
In un interessante reportage di qualche anno fa sulla rivista “Doppio Zero”, si raccontano le difficoltà delle donne in Israele, soprattutto a causa delle frange più ortodosse che chiedono a gran voce una sorta di “separazione” tra i due sessi anche nelle forme più elementari della vita sociale.
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16/12/2018 di Maria Medici
Ieri sul Corriere della Sera è stato pubblicato un importante documento dal titolo “Il populismo che disgrega e la forza delle donne. Contro l’inganno del cambiamento”. Il documento è stato redatto dall’Associazione “Se non ora quando-Libere”. Diversi sono gli elementi che vengono messi in evidenza e tutti appaiono esiziali per capire sia il momento storico che stiamo vivendo, sia le prospettive interpretative e strategiche che le donne, attraverso il loro contributo di esperienza e di pensiero, possono offrire. Intanto, si legge nel preambolo del documento che “le donne vincono periodicamente e vanno incontro ciclicamente a sconfitte, anche per loro responsabilità”.
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06/12/2018 di Maria Medici
Lo scorso 4 dicembre si sono svolte in tutta Israele una serie di manifestazioni di protesta contro la violenza maschile contro le donne. Decine di migliaia di donne israeliane e palestinesi sono scese in piazza a Tel Aviv, Haifa, Nazareth, Gerusalemme, nonché in diverse municipalità arabe. Tutte accomunate dall’urgenza di far sentire una voce unitaria contro il perpetrarsi preoccupante di una serie di femminicidi che ha visto qualche settimana fa la morte di due adolescenti israelo-palestinesi.
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19/09/2018 di Maria Medici
Il disegno di legge del senatore Pillon rappresenta un bel passo avanti nell’#ideologia populista e parecchi passi indietro nell’evoluzione di una #societàcivile attenta ai bisogni degli #individui. Nessuno escluso, a cominciare dai figli e dalle madri. Una proposta di chiaro segno patriarcale e familista, ma nel senso retrogrado e medieval-nostalgico.
D’altro canto, il leghista #Pillon è quello che ha inventato il Family Day, dove a difendere la famiglia tradizionale ci sono politici di primo piano ma con alle spalle divorzi, separazioni e plurimatrimoni.
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09/08/2018 di Maria Medici
Mettere in rete un fotomontaggio del “nemico” in cui questi appare come un prigioniero delle Br, con tanto di bavaglio per farlo tacere significa esprimere anzitutto odio. È capitato a diverse persone note, di recente se non ricordo male a Salvini e ieri all’immunologo Burioni che si batte da tempo contro le posizioni dei novax. Dell’odio politico conosciamo bene le tristi vicende, specie chi ha qualche anno in più e ricorda gli anni Settanta, le uccisioni, gli attentati, le stragi, le lotte violentissime fra ragazzi di destra e sinistra. Oggi, verrebbe da dire, siamo più fortunati, perché l’odio politico viene esternato e si riproduce sul Web e non per le strade, a parole e fotomontaggi e non con i fatti. Ma siamo sicuri, poi, che sia proprio così? È vero che l’odio rimane odio ed è solo un fatto circostanziale che si possa mostrare centuplicato grazie alle nuove forme di comunicazione. Tuttavia, le possibilità offerte dal web trasformano gli individui, spesso con quel pizzico di impunità che, giustamente, viene indicata come vigliaccheria. Ed è vero anche che l’odio, specie quello che non costa nulla se non una diteggiatura di tastiera, fa proseliti.
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