Abbiamo sentito dire che questo Natale sarà diverso, soprattutto che sarà un Natale “sottotono”. Lo sarà sicuramente se il metro con il quale misuriamo le ricorrenze è quello relativo all’indice delle vendite.
È di questi giorni l’uscita del libro I treni dell’accoglienza. Infanzia, povertà e solidarietà nell’Italia del dopoguerra 1945-1948 di Bruno Maida (Einaudi) in cui viene raccontata una bella pagina della storia di un Paese appena uscito dalla tragedia della guerra e del fascismo ma con la voglia di ricominciare.
Il fatto che quest’anno il premio Nobel per l’economia sia stato conferito ad una donna, Esther Duflo (vincitrice assieme a suo marito Abhijit Banerjee e a Micheal Kremer), non può che rallegrarci.
In una società in cui si compra tutto è normale che tutto sia in vendita. I corpi umani lo sono da sempre e non ci dobbiamo stupire più di tanto se l’Occidente, nella sua evoluzione civile e spirituale non abbia trovato la ricetta per impedire questo fatto.