La chiave per uscire dalla crisi della società non può che essere un nuovo civismo, ma su quali basi impostare un'azione? Le piazze, nel bene e nel male, lanciano segnali ben precisi in questa direzione, come pure le iniziative che aggregano e che stimolano i cittadini ad uscire dal torpore rassegnato.
Uno studio condotto da una università statunitense ci informa che fra gli americani cresce il numero di coloro che credono che la Terra non sia sferica.
“Tempesta emotiva” l’ha chiamata il giudice che ha dimezzato in appello la pena per l’omicidio di una donna da parte del suo compagno perché lei voleva lasciarlo. Il termine “tempesta” è sicuramente nobilitante e va dato atto al giudice dello sforzo poetico attraverso cui rendere quasi più giustificabile l’atteggiamento dell’assassino.
Qualcuno avrebbe la compiacenza di spiegarmi perché se a scendere in piazza con i loro “vaffaday”, per Grillo & co. è democrazia diretta, mentre se 250mila persone sfilano a Milano per dire no al razzismo che ormai dilaga e serpeggia alla luce del sole, allora sarebbero tutti in preda ad un abbaglio perché il razzismo sarebbe una faccenda mediatica (Dio solo lo sa che voglia dire)?