La ragazzina di dieci anni che è morta a Palermo dopo essersi stretta una cinta attorno al collo ci deve veramente far riflettere su cosa significhi oggi crescere in una società come la nostra.
Di fronte ai guasti che perdurano strutturalmente all’interno dei rapporti fra politica e società e a quelli che si sono aggiunti di recente, la percezione dei cittadini è quella di una classe politica distante, ancora troppo presa da beghe interne.
Quali migliore augurio per il nuovo anno se non quello di riflettere sul fatto che il 2020 aprirà un nuovo decennio? I primi venti anni del XXI secolo (e millennio) sono passati e stiamo per entrare negli “anni Venti” del 2000.
Le giornate mondiali dedicate a qualcosa rischiano sempre di trasformarsi in routine: oggi i poveri, domani i bambini, dopodomani i rifugiati. Una sorta di calendario delle pecche di questo mondo imperfetto. La stanchezza di chi organizza, ma soprattutto di chi viene informato della ricorrenza, è in agguato.
Il fatto che quest’anno il premio Nobel per l’economia sia stato conferito ad una donna, Esther Duflo (vincitrice assieme a suo marito Abhijit Banerjee e a Micheal Kremer), non può che rallegrarci.