Il tempo della Pasqua è tempo di rinascita, così il messaggio cristiano ci indica che la morte può essere sconfitta. Non è la morte del corpo contro la quale i limiti biologici della nostra esistenza si infrangono inutilmente. L’annuncio della Resurrezione ci invita a riflettere sul bisogno disperato di rinascita che è dentro di noi e che, quasi seguendo i ritmi della natura, si riaffaccia sempre e comunque davanti alla morte.
In tanti si stanno cimentando nei resoconti, commenti, analisi più o meno valide, o anche piccole narrazioni di esperienze personali riguardo a questo periodo che stiamo vivendo.
Quali migliore augurio per il nuovo anno se non quello di riflettere sul fatto che il 2020 aprirà un nuovo decennio? I primi venti anni del XXI secolo (e millennio) sono passati e stiamo per entrare negli “anni Venti” del 2000.
Il Conte bis si presenta come un amalgama ancor più strano del precedente esperimento di governo. Ciò non vuol dire che non possa funzionare. Ci mancherebbe.
Qualche giorno fa, alla notizia che un barcone pieno di migranti si è rovesciato in mezzo al mare sui social sono apparsi numerosi commenti ironici e ferocemente di giubilo per la presunta morte di esseri umani.