Il Blog di Maria Medici
19/09/2018 di Maria Medici
Il disegno di legge del senatore Pillon rappresenta un bel passo avanti nell’#ideologia populista e parecchi passi indietro nell’evoluzione di una #societàcivile attenta ai bisogni degli #individui. Nessuno escluso, a cominciare dai figli e dalle madri. Una proposta di chiaro segno patriarcale e familista, ma nel senso retrogrado e medieval-nostalgico.
D’altro canto, il leghista #Pillon è quello che ha inventato il Family Day, dove a difendere la famiglia tradizionale ci sono politici di primo piano ma con alle spalle divorzi, separazioni e plurimatrimoni.
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17/04/2018 di Maria Medici
A far riflettere chi proclama da settimane che la palma di rappresentante della nazione spetta a lui o al suo partito bisognerebbe ricordare che ci sono undici milioni e mezzo di persone che non hanno votato alle ultime elezioni, più o meno un quarto dell’elettorato. Una percentuale di questo tipo non è una anomalia (o, diciamo, nessuno la considera più tale) ma rientra nella normalità dell’arena politica. Significativo è però il fatto che di questi non votanti ben sette milioni, ossia i due terzi, sono donne. Un numero ben più alto rispetto al passato e che non ha eguali nelle altre democrazie occidentali. Vi è chi ha provato a spiegare questo fenomeno con la crisi che ha colpito la società italiana, la crisi del welfare, che ha riportato il fulcro sociale principale dentro la #famiglia, soprattutto chiedendo alla donna di farsi carico di un pesante fardello ma senza offrire una contropartita, fosse anche un riconoscimento del ruolo femminile nel sistema sociale postwelfare.
Le ragioni che hanno allontanato le #donne dal voto sono molteplici. E con tristezza capiamo come cambiano le cose, come da una stagione all’altra, anche quella che nel 1946 era stata salutata come una grande vittoria della democrazia, ossia il voto alle donne, si è mutata per tante di loro in uno stanco e alle volte rifiutato rituale.
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08/03/2018 di Maria Medici
La festa delle donne rischia, anno dopo anno, di passare come una vuota e stanca celebrazione. E forse questo è anche un bene dato che legarsi ad una data, seppure simbolicamente importante, può far perdere di vista una battaglia che invece dura tutto l’anno. Proprio di battaglia si parla e non solo volgendo l’attenzione al nostro orticello.
In molte parti del mondo, ci dicono i rapporti delle agenzie internazionali, la condizione delle donne è ancora molto al di là di quei diritti elementari che segnano il confine fra una vita degna di questo nome e una condizione subumana. In confronto le conquiste ottenute dalle donne in Occidente sembrano qualcosa di estremamente irraggiungibile.
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08/02/2018 di Maria Medici
Mettiamo da parte le chiacchiere, anche quelle mie, sul binomio buoni/cattivi, altruisti/populisti, salvaguardia del principio di solidarietà umana contro preoccupazione per l’attacco alla presunta “#razza” italiana e via dicendo. Insomma, sgombriamo il tavolo dai principi morali e dalle posizioni ideologiche in materia. Parliamo solo di fatti. Premettiamo, però, una cosa sulla quale, credo, si possa essere tutti d’accordo, sia i contrari che i favorevoli all’#integrazione: ossia che il fenomeno della migrazione attuale – posto che essa sia diversa dalle altre che l’hanno preceduta nei millenni e da quelle che la seguiranno per altri millenni – è un fenomeno epocale, cioè di proporzioni bibliche, per intenderci, fatto di grandi numeri e che coinvolge tutto il nostro pianeta. Si tratta di una premessa indispensabile per essere tutti d’accordo almeno sul fatto che con un cucchiaino non ci svuoti il mare e neppure riesci a trattenere per più di tanto le sue onde che si infrangono sulla riva.
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05/09/2017 di Maria Medici
È noto che l'#India, pur essendo una #economia in rapidissima #crescita, conservi ancora un enorme segmento di #popolazione, specie rurale, povera, malnutrita e #analfabeta. Stimare il numero dei poveri in India è una operazione quasi impossibile. L'ultimo #censimento (2017) ha calcolato la popolazione del #Paese in un miliardo e 335 milioni, dispersi in un #territorio vastissimo (3 milioni e 200mila km quadrati) e con una mobilità umana assai diffusa.
I poveri li incontri ovunque, fanno parte del panorama indiano, almeno quelli che si aggirano e vivono nelle #località toccate dal #turismo internazionale. Li vedi dappertutto tranne che nei centri d'affari delle grandi #città, a meno che non ti ci rechi di notte, allora troverai centinaia di esseri umani che dormono sui marciapiedi o sotto i grattacieli.
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