Un nuovo auspicio per il nuovo tempo Mai come questo 31 dicembre il pensiero di molti è rivolto al domani, nell’auspicio che sia l’inizio di un periodo nuovo.
Il tempo della Pasqua è tempo di rinascita, così il messaggio cristiano ci indica che la morte può essere sconfitta. Non è la morte del corpo contro la quale i limiti biologici della nostra esistenza si infrangono inutilmente. L’annuncio della Resurrezione ci invita a riflettere sul bisogno disperato di rinascita che è dentro di noi e che, quasi seguendo i ritmi della natura, si riaffaccia sempre e comunque davanti alla morte.
Le notizie e le immagini che arrivano dal confine turco-greco in cui si sta consumando il dramma di decine di migliaia di profughi siriani, oltre a comunicarci il dolore di quegli esseri umani, paiono veramente simboleggiare il tramonto della civiltà europea.
Qualche giorno fa, alla notizia che un barcone pieno di migranti si è rovesciato in mezzo al mare sui social sono apparsi numerosi commenti ironici e ferocemente di giubilo per la presunta morte di esseri umani.
La meditazione della Via Crucis papale al Colosseo quest’anno è stata affidata a suor Eugenia Bonetti, una suora di ottanta anni, molti dei quali vissuti in mezzo ai disgraziati del mondo e che ancora oggi offre la sua vita al servizio delle donne straniere vittime della tratta della prostituzione.