È ovvio che in noi c’è qualcosa che non quadra ed è anche ovvio che sulle idiosincrasie umane ci si avventino strane creature, pronte a colpire i punti deboli della nostra psiche dissociata.
Internet è la grande arena universale in cui il mondo attua i suoi scambi sociali. Tuttavia, i fautori della Rete come avvento della democrazia planetaria farebbero bene a ricredersi.
Le giornate mondiali dedicate a qualcosa rischiano sempre di trasformarsi in routine: oggi i poveri, domani i bambini, dopodomani i rifugiati. Una sorta di calendario delle pecche di questo mondo imperfetto. La stanchezza di chi organizza, ma soprattutto di chi viene informato della ricorrenza, è in agguato.
La dolorosa vicenda della giovane olandese che ha deciso di lasciarsi morire per non soffrire più le conseguenze psicologiche delle violenze subite negli anni ci spinge a riflettere su quella complessa fase della vita che è l’adolescenza.